La creazione del mondo e dei "veri uomini"

Omam è il demiurgo, il creatore del mondo e dell'umanità Yanomami. La cosmologia yanomami spiega che l'universo è costituito da quattro "livelli": in alto il "cielo giovane", sotto il "cielo", più in basso "questo livello" (la terra) e per ultimo il "vecchio livello" (il sottosuolo). L'attuale sistemazione dell'universo si deve ad un cataclisma che provocò l'abbassamento di un gradino per tutti i livelli: il "cielo giovane" diventò l'attuale firmamento e l'"antico cielo" si trasformò nella terra, quella su cui oggi viviamo.

All'inizio dei tempi gli spiriti vivevano in cielo. Ma un certo giorno questo cadde sulla terra perché era morto un grande sciamano e i suoi spiriti si erano così arrabbiati da tagliare il cielo con le loro armi soprannaturali. Il cielo si ruppe e una porta cadde: montagne, foreste, animali e tutto quello che esiste in natura precipitarono, perché ogni "livello" dell'universo era sceso di un "gradino". Il cielo divenne sterile come una donna vecchia. La terra su cui oggi viviamo era il "fondo" del primo cielo, a sua volta sostituito da un altro cielo. La parte superiore della terra (la sorgente dei fiumi), è rivolta verso il tramonto, la parte inferiore verso l'alba e al centro si trova il territorio degli indios.

A causa della caduta del cielo, gli antenati degli Yanomami caddero nel sottosuolo e diventarono degli esseri soprannaturali, dei cannibali dai denti lunghi. Solo alcuni uomini si salvarono, rifugiandosi sotto una pianta di cacao a sud della Serra Parima, che riuscì a sorreggere il cielo che stava cadendo. Ma un pappagallo che stava sull'albero di cacao perforò il cielo con il becco e aprì un buco attraverso il quale passarono i sopravvissuti che con il tempo si sparsero per la foresta e ricostruirono un ambiente confortevole[1]

 

  1. ^ G. Eusebi, A Barriga Marreu! Il genocidio degli Yanomami, Edizioni Sonda, Torino 1990, 117-118.