Vita del popolo Yanomami
![Comunità nell'educazione della persona](https://mostre.diocesitn.it/files/asset/4a2eecbfb16a36386596ecb92c66627d6a1a2e92.jpg)
Gli Yanomami conducono una vita comunitaria molto intensa. Il gruppo è sinonimo di identità. Tutte le fasi fondamentali della loro esistenza sono scandite da una dimensione collettiva.
"È retta da principi come la reciprocità (nom
ihio), il senso di appartenenza ad un gruppo (-theri), la condivisione di spazio, tempo e risorse. L'autorità è esercitata per mezzo dell'arte della parola, della testimonianza, e con la creazione di consenso. La celebrazione del reahu (rituale intercomunitario) è caratterizzata dalla condivisione del frutto dell'impegno collettivo (coltivazioni, caccia, ecc.), dall'accoglienza, da dialoghi cerimoniali, insomma dallo scambio di parole, persone e beni.
Per uno Yanomami è esecrabile negarsi a una richiesta (di aiuto o di un bene). La generosità (xi ihete) è la soluzione contro l'accumulo di beni, e la risposta data per evitare di lasciare qualcuno in una situazione di necessità.
È una società basata sul dare, ricevere e restituire, con un'enfasi più accentuata sull'obbligo di dare"[1].
« La più grande trasgressione nella società yanomami è l'avarizia. La condivisione e la reciprocità sono essenziali per la coesione della comunità. Come prova della volontà di condividere, i cacciatori affidano ad altri il compito di portare alla maloca la loro propria selvaggina. La proprietà personale è molto limitata»[2].
Tutte le attività quotidiane degli Yanomami vengono fatte insieme (raccolta dei frutti della terra, caccia, pesca...) ed insieme fanno festa.
La festa è il momento culminante dello scambio culturale e sociale di questo popolo, è l'espressione massima di vita comunitaria, di condivisione dei frutti della natura, di reciprocità. È una celebrazione che offre l'opportunità di superare insieme le tensioni esistenti tra i villaggi e che pone le premesse per una vera pace fra tutti i gruppi.
Ospiti e ospitanti godono dello stare insieme, condividere il cibo, raccontare la propria storia, organizzare nuove feste, celebrare i propri morti.
Quando i frutti e la cacciagione sono abbondanti, i vari gruppi clanici si invitano reciprocamente.
Le feste più importanti coincidono con la maturazione del frutto della palma pupunha.