Trento, Archivio diocesano tridentino, Biblioteca capitolare, ms.19

Segnatura

Trento, Archivio diocesano tridentino, Biblioteca capitolare, ms.19
Tipo

Manoscritto
Commento

Il codice è composito e raccoglie sette unità codicologiche distinte riunite assieme successivamente. I testi riuniti sono sia di contenuto medico sia di contenuto religioso e sono scritti in latino e in volgare tedesco. Questa composizione di testi per la salute del corpo e per la salute dell’anima testimonia come il significato dei concetti di malattia e salute nel Medioevo vadano compresi all’interno di un quadro culturale più ampio che tiene conto della posizione dell’uomo nell’universo e all’interno della storia del mondo che è compresa come storia di salvezza.
I testi riuniti risalgono al XV-inizio XVI secolo e sono ricette mediche, rimedi o testi originali composti in volgare sulla base dei classici latini (ad esempio Aristotele citato nel penultimo testo al f. 241r).
La prima unità, ff. 2-73 risalente al XV secolo, trasmette ai ff. 2r-33r un trattato sulla conservazione della salute (inc. prol.: “Omnis nostra egritudo habet otimi”, (c. 2r) inc.: “Pro corporis sanitate conservanda fient hec consideranda”);
ff. 33r-55v: rimedi medici (inc.: “De morbis qui possunt accidere in aliquibus partibus corporis”);
f. 56r: il codice contiene delle indicazioni sulle unità di misura adottate nella posologia dei preparati farmacologici e alimentari (inc.: “Scrupulus scribitur sic et dragma”);
ff. 57v-63r: ricette mediche (inc.: “De radice aque vite. Unde secundum sapientes radix aque”);
ff. 63r-66r: il testo trasmesso anche dai manoscritti di München BSB Clm. 321 f. Ir e Clm 7755 f. 49r-v noto come Liber medicinalis (titolo elaborato dal catalogo della Biblioteca di Monaco) o “Quis primo invenit virtutes herbarum” (così come nella rubrica dei manoscritti) (inc.: “Fuit quedam mulier nomine pudana et immunda”);
ff. 66r-69v: estratti di un testo di Magister Albicus o Siegmund Albich (1347-1427) (inc.: “Magistri Albici de sale sacerdotali quoniam fit”). Da notare che anche in Clm. 321 dopo il testo precedente è contenuta un’opera di Magister Albicus;
ff. 69v-70r: testo astrologico sui segni zodiacali e sui rimedi medici (inc.: “Nil caput noceas aries dum lunam”);
ff. 70v-73v: rimedi medici in volgare tedesco (inc.: “Contra constipacionem. Nym zwai frische air eins tags alt”).
La seconda unità codicologica, ff. 74-152 risalente al XV secolo, trasmette ai ff. 74ra-141ra il Liber medicinalis (titolo elaborato dal catalogo della Biblioteca di Monaco) o “Quis primo invenit virtutes herbarum” (così come nella rubrica dei manoscritti) (inc.: “Fuit quedam mulier nomine pudana et immunda”) presente anche nell’unità precedente. (ai ff. 74va-77rb è presente una tavola dei contenuti, mentre i ff 141v-152v sono rimasti bianchi).
La terza unità codicologica, ff. 153-156, risale alla fine del XV-inizi del XVI secolo e contiene (ff. 153r-155r) un testo medico in volgare tedesco (inc.: “Wi dy aygenschaft der gemainen gebrechen”).
Seguono altre tre unità codicologiche (ff. 157-216; 217-218; 229-240) che trasmettono testi teologici e religiosi.
Infine, ai ff. 241-251, un’ultima unità risalente alla fine del XV-inizi del XVI secolo conclude il codice e la materia trattata è di nuovo medica. Il f. 241r-v contiene un Erbario (?) in volgare tedesco (inc.: “Aristotiles der hochmaister las in seinen puechern”);
ff. 242r-252r: un testo medico in volgare tedesco dedicato ad un principe (inc.: Durleuchtiguer furst und genediger lieber herr”).
Bibliografia:
• A. Paolini, I manoscritti medievali di Trento e provincia, Edizioni del Galluzzo, Firenze, 2010, pp. 78-79, scheda n. 45;
• Pseudo-Aristotele, Secretum secretorum, cum glossis et notulis, a cura di R. Steele, in Opera hactenus inedita Rogeri Baconi, Clarendon Press, Oxford 1920;
• M. Plezia, Aristotelis qui ferebatur Liber de pomo. Versio latina Manfredi, Zakład Imienia Ossolińskich-Wydawnictwo, Varsavia 1960;
• A. Beccarisi, Le Liber de Pomo seu de morte Aristotelis. Quand l'exemple devient récit, in: Thomas Ricklin (hrsg.), Exempla docent. Les exemples philosophiques de l'Antiquité à la Renaissance, Vrin, Paris 2006, pp. 277-292.