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Segnatura
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Trento, Archivio diocesano tridentino, Biblioteca capitolare, ms.33
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Tipo
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Manoscritto
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Commento
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Il codice è composto di due parti originariamente distinte, contenenti due opere in latino del medico Michele Savonarola (1385-1468), nonno del più famoso frate domenicano Girolamo Savonarola.
La prima sezione, ff. 1-124, contiene ai ff. 1ra-123ra la Canonica de febribus di Savonarola, mentre la seconda, ff. 125-145, contiene ai ff. 125ra-145rb il De urinis del medesimo autore, un trattato di uroscopia.
Come oggi, anche nell’Antichità e nel Medioevo l’urina era uno degli oggetti della valutazione diagnostica, poiché fornisce informazioni sullo stato di salute.
La fama di Michele Savonarola è legata alla Practica de egritudinibus a capite usque ad pedes o Practica maior, uno tra i più celebri manuali medici del XV secolo, stampato dapprima nel 1479 e poi più volte ristampato nel corso del Cinquecento. Il testo, scritto a Padova e terminato il 29 giugno 1440, basandosi sull'opera di Avicenna, abbraccia l’intero scibile medico dell’epoca.
Savonarola è noto anche per essersi occupato di fisiognomica, una disciplina, considerata scienza fino in tempi recenti, che pretende di giudicare le passioni dell’animo e la natura umana a partire dalle caratteristiche esteriori del corpo.
Il primo dei due testi reca la firma del copista Wilhelmus Gherardi de Gouda. Al f. 123r: “Explicit ad laudem Dei omnipotentis ac gloriose Marie et beati Yeronimi doctoris opus hoc Michaelis Savonarolla dictum Canonica de febribus, pro quo et aliis acceptis beneficiis gracias quas possumus referamus. Amen Wilhelmus Gherardi de Gouda scripsit”
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