Marsilii Ficini Florentini De vita libri tres

Titolo

Marsilii Ficini Florentini De vita libri tres
Tipo

Cinquecentina
Commento

265 x 180 ca. mm.
Marsilii Ficini Florentini medici … Epidemiarum Antidotus
Basel 1529 apud Io. Beb[elium]
Il volume contiene alle pp. 265-357 l’opera denominata Epidemiarum Antidotus, in particolare alla p. 266 viene trattata la tematica “Quid sit pestis”
Marsilio Ficino (1433-1499), figlio del medico Dietifeci d’Agnolo di Figline, filosofo, umanista, traduttore e medico, tra il 1478 e il 1479 scrive questo trattato originariamente in volgare toscano per fornire alla popolazione di Firenze dei metodi per contrastare la diffusione della malattia. Il testo, dal fine pratico e destinata non solo agli specialisti in medicina ma anche alla gente comune, prende in considerazione i segni, i sintomi, la cause della peste ed i rimedi per contrastarla. Un concetto cardine nell’opera è quello di salute dello spirito vitale, punto di contatto tra anima e corpo. La peste viene quindi descritta come un particolare veleno che si diffonde nell’aria e affligge lo spirito vitale di individui predisposti per costituzione fisica. Inoltre, la tecnica degli oroscopi, può fornire ulteriori indicazioni per determinare la caratteristiche fisiche di un individuo e stabilire se questi possa essere maggiormente a rischio di contrarre la malattia.
La prima edizione a stampa è del 1481. Nel 1516 il testo venne reso in latino da Girolamo Ricci per essere successivamente pubblicato nel 1518 e nel 1529 come parte del De triplici vita con il titolo di Epidemiarum antidotus.
ID

Biblioteca diocesana Vigilianum, d-S.M.C. 60
Data

1529