Libri epidemiorum Hippocratis primus, tertius et sextus

Autore

Ippocrate
Titolo

Libri epidemiorum Hippocratis primus, tertius et sextus
Tipo

Cinquecentina
Commento

250 x 140 ca. mm.
Libri Epidemiorum Hippocratis primus, tertius et sextus cum Galeni eos commentariis, Lugduni 1550 (Io. Vasseo Meldensi interprete, editio prima)
Testo tradotto da Johannes Vasseus Meldensis o Jean Vassès, medico a Parigi, originario di Meaux in Francia e traduttore di numerose opere di Galeno dal greco.

L’opera del corpus ippocratico noto come Epidemie è composta a sua volta da sette libri, di cui i libri II, IV, V, VI e VII non sembrano essere stati composti da Ippocrate (460 ca. – 377ca. a.C) stesso ma dai suoi collaboratori. I libri I, II, III e VI sono stati poi oggetto di commento da parte di Galeno (130 ca.-200).

Questa edizione a stampa contiene i libri I, III e VI dell’opera di Ippocrate assieme al commento di Galeno.
Il testo non è stato disponibile in latino fino al XV o XVI secolo. Soltanto il libro VI era disponibile in latino a partire dal XII secolo, tradotto dall’arabo da Simon Januensis, circolava assieme ad un commento del medico greco del VI-VII secolo Johannes Alexandrinus. Dal XIII secolo il testo del VI libro circolò invece assieme al commento di Galeno.
Le successive traduzioni dell’opera sono quella di Jean Vassès e quella di Manente Leontini, dell’inizio del XVI secolo, trasmessa dal codice Plut. 73.12 della Biblioteca medicea laurenziana.

Questo testo ippocratico non tratta solamente di ciò che noi indichiamo con il termine “epidemia”, vale a dire una malattia contagiosa e di rapida diffusione, ma si occupa di quali malattie prosperano in una data condizione ambientale ed atmosferica durante un periodo di quattro anni di osservazione. Per i primi tre anni viene presa in considerazione l’isola di Thasos di fronte ad Abdera, mentre per il quarto anno non viene indicato il luogo di osservazione. In questo testo viene data importanza anche all’osservazione dei fenomeni celesti, ai solstizi e agli equinozi, alla posizione delle stelle Sirio, Arcturus e delle Pleiadi, osservate durante l’autunno del quarto anno.
In particolare il sesto libro tratta di febbri ed altre malattie tipiche delle regioni calde.

Il testo conservato presso la biblioteca diocesana è in dimensione tascabile e di facile utilizzo e consultazione.
Bibliografia:
• PMA. - Buchwald. - Traducteurs d'autrefois / Paul Chavy, 1988. - Dictionnaire universel des traducteurs / Henri Van Hoof, 1993. - Dictionnaire des noms, surnoms et pseudonymes latins de l'histoire littéraire du Moyen Âge / Alfred Franklin, 1875. - WBI. - Chevalier. - LCNA (CD), 1996-06 e https://data.cerl.org/thesaurus/cnp01876329;
• P. van der Eijk, Hippocratic Corpus and Diocles of Carystus, in Id., Medicine and Philosophy in Classical Antiquity: Doctors and Philosophers on Nature, Soul, Health and Disease, Cambridge University Press, Cambridge 2005, pp. 43-136;
• J. Jouanna, La nascita dell’arte medica occidentale, in M.D. Grmek (ed.), Storia del pensiero medico occidentale, Laterza, 2007, in particolare pp. 15-24;
• Ippocrate, L’arte della medicina, C. Carena (ed.), Einaudi, Torino, 2020;
• P. Kibre, “Hippocrates Latinus: Repertorium of Hippocratic Writings in the Latin Middle Ages (IV)”, in Traditio 34 (1978), pp. 222-223.
• I. Mazzini, “Manente Leontini, Übersetzer der hippokratischen Epidemien (cod. Laurent.73.12). Bemerkungen zu seiner Übersetzung von Epidemien Buch 6”, in G. Baader u. R. Winau (hrsg. von), Die hippokratischen Epidemien - Theorie, Praxis, Tradition - Verhandlungen des V.e Colloque International Hippocratique, veranstaltet von der Berliner Gesellschaft für Geschichte der Medizin in Verbindung mit dem Institut für Geschichte der Medizin der Freien Universität Berlin, 10-15.9.1984, Steiner, Stuttgart, 1989 (Sudhoffs Archiv - Zeitschrift für Wissenschaftsgeschichte, Beiheft 27), pp. 312-320;
• Per il codice laurenziano: http://mss.bmlonline.it/s.aspx?Id=AWOMLyfEI1A4r7GxMQo-#/book
Informazioni aggiuntive

È presente l’ex libris sul frontespizio in basso: “ex libris Caroli Luptachii (?) Sarborelli”
ID

Biblioteca diocesana Vigilianum, d-C.1. 127
Data

1550