Abdilazi Libellus isagogicus

Titolo

Abdilazi Libellus isagogicus

Tipo

Incunabolo

Commento

mm. 350 ca. x 210 ca.
Edizione stampata a Venezia 1485 dall’editore Ratdolt di Augusta sotto il governo del doge Giovanni Moncenigo.
Il testo contiene il Libellus Isagogicus o Introduzione all’astrologia dell’astrologo e matematico arabo Alcabizio (Al- Qabīṣī, X secolo), un testo astrologico che godette di una grande diffusione nel Medioevo latino e che si occupa nello specifico di astrologia giudiziaria, la branca dell’astrologia che vuole prevedere gli eventi calcolando la posizione e i moti dei corpi celesti in rapporto alla Terra e tenendo conto del loro influsso sul mondo sublunare.
Il testo fu reso disponibile in latino a partire dalla metà del XII secolo nella traduzione di Giovanni di Siviglia (Johannes Hispalensis). Nel 1331 Giovanni di Sassonia o Giovanni Dan(c)k, professore di astronomia e astrologia all’università di Parigi, produsse un commento all’opera, che a partire dal 1485 fu affiancato al testo di Alcabizio nelle edizioni a stampa.
Il testo di Alcabizio tratta la teoria della domificazione, vale a dire la suddivisione dello zodiaco in dodici settori denominati “case”.
A ciascuna casa viene associato un significato: la prima prima casa corrisponde all’aspetto esteriore, seguono poi beni materiali, fratelli, genitori, figli, salute, nemici, morte, viaggi, professioni, amici, difficoltà.
L’autore spiega poi come calcolare la suddivisione in case. Al suo metodo di calcolo si affiancarono in seguito altri metodi matematici. I diversi metodi di calcolo sono spesso contrastanti tra loro e portano a risultati differenti.
Ciò è ricordato con ironia nel capitolo XXVII dei Promessi Sposi, dove Alessandro Manzoni racconta che don Ferrante “eran forse vent’anni che, in dispute frequenti e lunghe, sosteneva la domificazione del Cardano [Gerolamo Cardano medico, matematico e astrologo originario di Pavia (1501-1576)] contro un altro dotto attaccato ferocemente a quella dell’Alcabizio”.
Il testo è rilegato assieme ad un alto testo astrologico, la Compilatio Leupoldi ducatus Austrie Filii astrorum Scientia o Compilatio de astrorum scientia, attribuito a Leopoldo VI di Babenberg (1176-1230) duca d’Austria, conosciuto come Leopoldo il Glorioso.
Il testo, articolato in dieci libri, ha goduto di un grande successo durante il Tardo Medioevo e viene citato dal teologo ed astronomo Pierre d’Ailly (1350-1420) e dall’astronomo Regiomontano (Johannes Müller da Königsberg, 1436-1476), promotore di un’edizione a stampa del testo.
Sul frontespizio, sotto il titolo Compilatio Leupoldi ducatus Austrie …, un’annotazione del francescano Giangrisostomo Tovazzi, storico trentino vissuto tra il 1731 e il 1806, fornisce informazioni sulla presenza di un testo analogo nella biblioteca del vescovo: “Opus istud exstat scriptum in Pergameno in Bibliotheca Episcopali Tridenti”).
Da notare il fatto che la prima edizione della Compilatio (1489) contiene una dedica al vescovo di Trento, Udalricus III de Frundsberg, mantenuta anche nella seconda edizione stampata a Venezia nel 1520 presso Melchior Sessa and Petrus de Ravanis (Inc.: “Hortatur me, obseruandissime presul, singularis tua inestimabilisque in me collata beneficentia…”).
L’interesse di imperatori e vescovi per l’astrologia non deve stupire, poiché in passato gli astrologi erano consultati non solo per vicende private ma soprattutto per affari pubblici (quando dichiarare guerra, firmare la pace, avviare delle riforme, fondare città, etc.)
Bibliografia:
• C. Fedele-A. Gonzo, Incunaboli e cinquecentine della Fondazione Biblioteca S. Bernardino, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici, Trento, 2004, pp. 5-6;
• Alcabitus (Al- Qabīṣī), Introductorius, in Al-Qabisi (Alcabitius), The Introduction to Astrology, eds. C. Burnett, K. Yamamoto and M. Yano, Warburg Institute Studies and Texts 2, London, 2004;
• D. Juste, “The Impact of Arabic Sources on European Astrology: Some Facts and Numbers”, in Micrologus XXIV (2016), pp. 173-194;
• L. Thorndike, A History of Magic and Experimental Science, vol. 3, Columbia University Press, New York, 1934, pp. 262-266.

ID

Fondazione Biblioteca San Bernardino, INC 221 (7i)

Data

1485

Collezione