Johannis de Sacro Bosco De sphaera mundi
Autore
Titolo
Johannis de Sacro Bosco De sphaera mundi
Tipo
Incunabolo
Commento
mm. 330 ca. × 180 ca.
1488
L’incunabolo contiene il De sphaera mundi di Giovanni di Sacrobosco (1195-1256)
(De Sphera; Disputationes contra Cremonensia deliramenta)
L’incunabolo, stampato a Venezia presso Johannes Lucilius Santritter e Hieronymus de Sanctis nel 1488, è corredato da numerose illustrazioni come una sfera armillare a tutta pagina e una rappresentazione dell’universo in accordo con la cosmologia tolemaica.
Il testo del De Sphera di Sacrobosco è corredato da due trattati aggiuntivi composti da Peurbach e Regiomontanus.
Il Libellus de Sphera o Tractatus de Sphera o Sphera Mundi composto da Giovanni di Sacrobosco (Joannes de Sacrobosco in latino, originariamente John of Holywood), un intellettuale del XIII secolo di origine inglese. Il suo trattato De Sphera composto attorno al 1230 offre una chiara spiegazione della geometria sferica del globo terrestre e la accorda alle teorie di Tolomeo e degli astronomi arabi.
L’opera divenne un testo fondamentale nell’insegnamento dell’astronomia a livello universitario e godette di ampia circolazione fino al XVIII secolo e fu oggetto di numerosi commenti.
1488
L’incunabolo contiene il De sphaera mundi di Giovanni di Sacrobosco (1195-1256)
(De Sphera; Disputationes contra Cremonensia deliramenta)
L’incunabolo, stampato a Venezia presso Johannes Lucilius Santritter e Hieronymus de Sanctis nel 1488, è corredato da numerose illustrazioni come una sfera armillare a tutta pagina e una rappresentazione dell’universo in accordo con la cosmologia tolemaica.
Il testo del De Sphera di Sacrobosco è corredato da due trattati aggiuntivi composti da Peurbach e Regiomontanus.
Il Libellus de Sphera o Tractatus de Sphera o Sphera Mundi composto da Giovanni di Sacrobosco (Joannes de Sacrobosco in latino, originariamente John of Holywood), un intellettuale del XIII secolo di origine inglese. Il suo trattato De Sphera composto attorno al 1230 offre una chiara spiegazione della geometria sferica del globo terrestre e la accorda alle teorie di Tolomeo e degli astronomi arabi.
L’opera divenne un testo fondamentale nell’insegnamento dell’astronomia a livello universitario e godette di ampia circolazione fino al XVIII secolo e fu oggetto di numerosi commenti.
Bibliografia:
• C. Fedele-A. Gonzo, Incunaboli e cinquecentine della Fondazione Biblioteca S. Bernardino, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici, Trento, 2004, p. 99.
• C. Fedele-A. Gonzo, Incunaboli e cinquecentine della Fondazione Biblioteca S. Bernardino, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici, Trento, 2004, p. 99.
ID
Fondazione Biblioteca San Bernardino, INC 11 (246i)
Data
1488